
Nell’ editoriale di Greenplanet.net “
Mangiare biologico, cucinare biologico” , il direttore dice “Ci sembra assurdo che, uscendo da un ristorante bio, si esca con problemi digestivi legati a una frittura troppo pesante, a un uso poco equilibrato di certi ingredienti, eccetera ”... volevo proporre breve commento, anche a seguito dei messaggi da alcuni ristoratori che mi sono arrivati... Penso che esista l’ amore per il cibo e che ci siano agricoltori e aziende che producono “con amore” e sapienza i loro prodotti, ristoratori che curano “con amore” il proprio lavoro e chef che cucinano con “amore” e assoluta passione. E per produrre/curare/cucinare “con amore” intendo dire che in tutte queste professionalità ci debbano essere alcuni aspetti imprescindibili dell’ amore:
conoscenza dell’altro (dalla terra alla tavola),
rispetto (dell’ambiente, degli animali, dei consumatori) e aggiungo
ironia (imprescindibile nell’amore…)
Così un bravo cuoco o chef che sia dovrebbe conoscere i suoi ingredienti, possibilmente chi li ha prodotti, come sono stati prodotti e trasmettere la loro storia attraverso la sua arte culinaria. Non si tratta solo di cucinare biologico in questo caso…. Probabilmente il direttore Antonio Felice ha avuto la sfortuna di incappare in ristoranti che mancavano di professionalità, come altri che non propongono cucina bio….