Conoscere è qualcosa di più che mangiare
8 gennaio 2019
In questi ultimi anni, nella ristorazione, le caratteristiche dell’offerta si sono evolute con una velocità impressionante: che questo dipenda dalla liberalizzazione delle licenze, dalla passione smisurata per la cucina, dai social e le televisioni, in un modo o nell'altro il settore è in continuo fermento. Inoltre il turn-over di attività che aprono e chiudono è ai massimi storici e talvolta azzeccare la formula giusta di offerta è una scommessa.
La stravaganza e la tecnica in cucina fanno si che le pietanze sfiorino il limite del “mangiare”, con cibo trasformato in “aria” e preparazioni arricchite da essenze e profumi. I piatti tradizionali diventano una nuova esperienza, la composizione classica viene destrutturata, nuove forme e colori prendono piede insieme ad assemblaggi innovativi. Gli stili di arredamento diventano arte e nelle città più evolute il servizio di sala diventa robotizzato e quello che sembrava essere il futuro è già presente.
La qualità delle materie prime in cucina
Troppo spesso l’aspetto della qualità nelle materie prime è stato sottovalutato per far posto a posateria eccentrica e decorazioni colorate del piatto, ma noi abbiamo sempre creduto e sperato che questo aspetto non passasse di moda. Nonostante oggi molte persone cerchino un’esperienza diversa, che esca al di fuori del semplice mangiare o sfamarsi, il legame con la tradizione e la qualità sembrano essere un pilastro indissolubile per gli italiani, con un notevole aumento dei consumatori che svolgono un’attenta analisi dell’etichetta dei prodotti agroalimentari e che ricercano i locali che assicurano trasparenza e garanzie sul cibo.
Conosci il tuo pasto
Le aziende certificate Conosci il tuo pasto, oltre ad essere al passo con i tempi negli stili di cucina e servizio, mettono a disposizione del consumatore professionalità, trasparenza e garanzia su tutta la filiera dietro al piatto servito al cliente.
Una frase che mi ha colpito e che condivido dice: “A volte è importante ricordare che la qualità dello spettacolo che va in scena non dipende dal materiale di cui è fatto il palco”. A buon intenditor...poche parole, buone feste.