
Nasce da un progetto che coinvolge tutta una comunità il progetto del “
Pan di Sorc”, un pane che veniva preparato generalmente nel periodo natalizio in Friuli Venezia Giulia in particolare nelle zone di Artegna e Buja in provincia di Udine. Dolce e speziato per la panificazione si utilizzavano tre farine : mais cinquantino, frumento e segale e poi noci, fichi, semi di finocchio selvatico. Poi negli anni settanta la sua produzione si interruppe a causa dell’abbandono della pratica della coltivazione del mais cinquantino (a ciclo vegetativo breve un tempo ampiamente diffuso) e i mutati gusti alimentari. Solo qualche famiglia lo faceva ancora in casa. Io che sono nata in Friuli negli anni settanta non lo avevo mai assaggiato prima!!

Oggi grazie a un progetto partito nel 2006 dall'
Ecomuseo delle Acque del Gemonese cha ha come finalità il recupero e la valorizzazione del territorio, delle attività tradizionali, lo sviluppo rurale e sostenibile, le produzioni locali e la filiera corta, il pan di sorc ripropone il suo "dolce profumo” e diventa anche
presidio slow food!
Gli operatori dell’ Ecomuseo hanno infatti ridato vita alla ricetta originale intervistando testimoni, panificatori e mugnai,

ancora in vita e in particolare il mastro panettiere Domenico Calligaro e poi avviato il progetto di ripristino della filiera a livello locale per la produzione del pane, coinvolgendo attivamente tutta la comunità a partire dai produttori di mais cinquantino, tutti microproduttori e appassionati (una rete di “conservatori”!!) che si sono impegnati a preservarne la coltivazione e ad avviare anche una filiera per la produzione da agricoltura biologica. La farina viene poi macinata in due mulini e infine il Pan di Sorc viene panificato con la tradizionale lievitazione con pasta madre e cottura in forno a legna!!
Secondo me delizioso anche con i salumi……
Per chi vuole saperne di più
http://www.ecomuseodelleacque.it/pan-di-sorc/
Il comunicato di Slow Food Friuli Venezia Giulia (
qui)