Conosci il tuo spreco alimentare: la petizione per le doggy bag
10 marzo 2016
Il tema dello spreco alimentare è sempre più sentito: si calcola che circa metà del cibo prodotto nel mondo finisca nella spazzatura. Un quantitativo stimato in circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo perfettamente commestibile, che potrebbe sfamare quattro volte gli 868 milioni di persone che secondo la FAO soffrono la fame nel mondo.
Spreco alimentare, cosa fanno in Francia
Negli ultimi tempi però qualcosa si sta muovendo, per esempio in Francia è stata fatta una legge destinata ai supermercati di grandi dimensioni (almeno 400 metri quadrati) che saranno così obbligati a destinare il cibo prossimo alla data di scadenza alle organizzazioni che operano sul campo, oppure di trasformarlo in mangime per gli animali o ancora in compost. Chi non dovesse rispettare le disposizioni impartite potrebbe rischiare fino a 75mila euro di multa o due anni di reclusione.
Ma non è l’unico provvedimento preso dalla Francia nella lotta contro lo spreco alimentare: sono state individuate delle norme a favore della doggy bag, che offre la possibilità data ai clienti dei ristoranti di portare a casa il cibo non consumata. Una consuetudine già da tempo in uso negli Stati Uniti.
Ora l’idea della doggy bag sta facendo clamore anche in Italia, si stanno infatti raccogliendo migliaia di firme tramite la petizione su Change.org. www.change.org/p/doggy-bag-contro-lo-spreco-alimentare
Comieco, Slow Food e Family bag
Sull’onda di Expo, poi, l’entusiasmo per le doggy bag si è riacceso. Comieco, il Consorzio per il recupero e l’avvio al riciclo di carta e cartone, ha lanciato insieme a Slow Food un kit di porta avanzi d’autore firmati da un gruppo di designer e illustratori. Ne sono stati distribuiti gratuitamente 15 mila in circa 150 locali tra Lombardia e la città di Roma. È un primo passo per stimolare il mercato a svilupparsi in questa direzione», spiega il direttore generale di Comieco Carlo Montalbetti.
Anche il ministero dell’Ambiente ha voluto far tesoro dell’eredità di Expo, con un progetto pilota lanciato a dicembre 2015 in cento locali del Veneto, che punta a reinterpretare i contenitori degli avanzi facendoli diventare delle pochette eleganti, chiamate «Family Bag».
Certificazione
Anche in CCPB, dove con i servizi di certificazione sull’agricoltura sostenibile, l’ambiente e il bio, siamo favorevoli a simili comportamenti. Ci occupiamo di impatto ambientale anche con Conosci il tuo pasto, la certificazione sulla ristorazione consapevole e di qualità. E infatti pensiamo che si possa andare oltre, puntando proprio sulla conoscenza e cultura.