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Un “assaggino” di italiano e di Conosci il tuo pasto…

18 giugno 2012

"Per chi scrive , è utile sapere da dove viene e com’è fatto l’italiano (allo stesso modo, un cuoco dovrebbe conoscere la provenienza dei cibi che cucina)."  Ieri pomeriggio sfogliando il libro di Beppe Severgnini  "L’ Italiano - Lezione Semiserie" (Rizzoli), non potevo non soffermarmi su questo incipit così affine a Conosci il tuo pasto!  Poi continuando a leggere  qua e là sono arrivata al paragrafo dedicato ai diminutivi "ino" e  "ina",  che hanno invaso il campo linguistico, utilizzati quasi a voler tranquillizzare chi li ascolta... [caption id="attachment_2595" align="alignleft" width="150" caption="Beppe Severgnini"][/caption] Per citare Severgnini, si pensi alle  “manovrine” e al “tesoretto” del governo (anche se poi si tratta di vere e proprie manovre di miliardi di Euro…).  E aggiungo: che dire degli  amichetti dei bambini (l’amicizia è un valore profondo per i bambini e se i bambini hanno gli amichetti la loro cos’è una amicizietta??...) o dei  fidanzatini?  I diminutivi non risparmiano nemmeno i menu...quanti  sformatini di verdurine con salsina, fritturine, filettini, .... Dizioni che spesso mirano a “rassicurare” l’ospite sulle dimensioni (e l’apporto calorico) della portata che verrà servita….”proprio un assaggino non si preoccupi!”….o a stuzzicare il palato con linguaggio edulcorato…Magari per renderli più divertenti si potrebbero anche convertire al vezzeggiativo: sformatello di verdurette con salsetta, fritturella, filettuccio, ... Eppure io rimango dell’ idea che piccolo sformato di verdure, frittura e filetto, con l'indicazione di provenienza degli ingredienti con cui sono state preparate siano decisamente più accattivanti e appaganti come una prosa in italiano ben scritta! Beppe Severgnini, editorialista del ‘Corriere della Sera’ e dal 2011 columnist del ‘Financial Times’. http://www.beppesevergnini.com/